Nella foto del banner: Mostra Made in Italy, La grafica italiana negli anni dello sviluppo industriale, Biblioteca Bratislava, 2016 - Photo credits: Centro di Documentazione sul Progetto Grafico, Aiap
i manifesti pubblicitari
«A Silvio Coppola si deve il merito di aver proposto per primo il manifesto pubblicitario alle aziende italiane quale strumento di divulgazione dei loro prodotti al grande pubblico, ai non addetti ai lavori».
Giancarlo Bernini, Ottagono (n.30,1973)
Ne sono scaturiti degli oggetti di design di grande pregio, sia per il loro aspetto grafico che per il materiale con cui erano realizzati, pezzi che sono andati a ruba tra i collezionisti, in un periodo in cui collezionare manifesti era attitudine capillarmente diffusa.
Mostra Made in Italy, La grafica italiana negli anni dello sviluppo industriale, Biblioteca Bratislava, 2016 (particolare)
Photo credits: Centro di Documentazione sul Progetto Grafico, Aiap

Editori Paolo Bellasich e Roberto Bossi, Milano - Serie Segno/Parola (con Luigi Veronelli),1969

Laminati Plastici SpA, 1969

Laminati plastici Spa, Serie Animaghi, 1970

Ristorante el Prosper, 1969

Five British Graphic Designer, Mostra di grafica pubblicitaria nello show-room Ambienti, Milano, 1968 (organizzata da Silvio Coppola e selezionata da Germano Facetti)

Editori Paolo Bellasich e Roberto Bossi, Milano - Serie Il Traffico (Tante le ruote, strette le vie), 1967

Ristorante el Prosper, "La mela ti aspetta al varco" Serie manifesti labirinto, 1980

Ristorante el Prosper, "La mela al centro dell'attenzione", Serie manifesti labirinto, 1980

Ristorante el Prosper, "La mela arrampicatrice", Serie manifesti labirinto, 1980
Altri manifesti: Archivio Storico del Progetto Grafico / Fondo Silvio Coppola, Aiap
I manifesti della Serie Animaghi, alcuni progettati inizialmente come manifesti pubblicitari per Laminati Plastici SpA altri raccolti nella Brochure "Gli Animaghi", rappresentano «il bestiario pop-grafico dell'età dei consumi, un bestiario "oggettuale" in manifesti da guardare, appendere, regalare, collezionare, lasciare in lascito al Museo Municipale della città natale» (Brochure "Gli Animaghi", Sisar Edizioni, Milano, 1973)
Archivio Storico del Progetto Grafico / Fondo Silvio Coppola, Aiap

La civetta di zerbino
Serie Animaghi, Laminati Plastici SpA, 1970

Il rinoceronte d'acciaio krupp
Serie Animaghi, Laminati Plastici SpA, 1970

Il tacchino pasticciere
Serie Animaghi, Laminati Plastici SpA, 1970

La rana dagli occhi di latta
Serie Animaghi, Laminati Plastici SpA, 1970

Educazione al risparmio
Serie Animaghi, Credito Emiliano SpA, 1982

Educazione al risparmio
Serie Animaghi, Credito Emiliano SpA, 1984

Requiem per un pechinese
Brochure "Gli Animaghi", 1973

Corri, bisonte, corri
Brochure "Gli Animaghi", 1973

L'unico elefante buono è un elefante morto
Brochure "Gli Animaghi", 1973

le copertine feltrinelli
Dove Silvio Coppola ha di certo lasciato un'impronta inconfondibile è nella grafica editoriale. Qui il suo linguaggio innovativo si è imposto "creando dei veri e propri capolavori entrati a far parte della storia della Grafica internazionale".
La sua progettazione si connota per l’estrema versatilità realizzando per la Feltrinelli copertine dissimili tra loro, ma sempre evocative del contenuto del libro, dove il lettering le caratterizzava strutturandosi formalmente nel layout o fondendosi con l'immagine.

Universale Economica Feltrinelli, UE n.520

Universale Economica Feltrinelli, UE n.521

Universale Economica Feltrinelli, UE n. 459

Collana “Gli Astri” Feltrinelli, n. 3

Universale Economica Feltrinelli, UE n.561

Universale Economica Feltrinelli, UE n.484

Universale Economica Feltrinelli, UE n.483

Universale Economica Feltrinelli, UE n.499

Universale Economica Feltrinelli, UE n.465

Universale Economica Feltrinelli, UE n.406
Altre copertine: Archivio Storico del Progetto Grafico / Fondo Silvio Coppola, Aiap
I franchi narratori
È a partire dal 1970, quando la Feltrinelli gli affiderà il progetto grafico della collana Franchi Narratori (1970-1983), che Silvio Coppola avrà un autentico colpo di genio e si inventerà un format assolutamente rivoluzionario.
Sceglierà infatti di impiegare solo immagini forti, violente, un bianco e nero a volte contaminato di rosso, una sorta di "abstract creativo" con l'intento di immergere il lettore nei contenuti roventi che troverà all'interno.
Altro elemento originale lo troviamo nel logo della collana - anch'esso caratterizzato da una grafica forte, incisiva, penetrante - in calce a ogni copertina - che assieme alle immagini si estende, in una soluzione di continuità, dalla prima di copertina alla quarta, fino ai risvolti.

Siamo negli anni "caldi" dell'impegno ideologico e politico della Feltrinelli, anni che vedono nascere libri lontani dai cliché usuali della narrativa di genere.
La collana raccoglie quei testi "irregolari" in cui si narrano esperienze direttamente vissute dagli autori e che rappresentano spaccati di problematiche profondamente vincolate alla situazione socio-culturale di quegli anni.
Le copertine acquistano da subito, dai primi titoli pubblicati, una forte caratterizzazione formale dai toni sovraccarichi, "un biglietto da visita maleducato".
Per farlo Silvio Coppola utilizzerà la fotografia - scelta, costruita e lavorata ad hoc - scontornata, manipolata, talvolta ripetuta in montaggi e sequenze diversi, girata ed elaborata, ricercando e ottenendo quella capacità di "evocazione" immediata, violenta e a tratti provocatoria.

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.1

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.3

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.7

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.15

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.19

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.4

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.6

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.9

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.10

Collana Franchi Narratori Feltrinelli, n.16
Altre copertine: Archivio Storico del Progetto Grafico / Fondo Silvio Coppola, Aiap
"DON DIEGO"
Diego Prospero (1922-2000), ticinese d’origine ma naturalizzato milanese, apre i battenti del suo ristorante in Via Chiossetto 20 nel 1966 e da subito el Prosper diventerà - tra una risatina e un risottino al salto e un buon bicchiere di vino - il punto di ritrovo dove sono avvenuti incontri, sono nati progetti, sono stati abbozzati contratti per l'esecuzione e la produzione di alcuni tra i più bei pezzi del nostro design nazionale.
L’adepto più illustre di quella "brancaleonica combriccola" era Silvio Coppola, il fedelissimo di “don Diego”, progettista dell’immagine coordinata e dell’architettura d’interni del suo mitico ristorante.
⚠ Si segnala a tale proposito il Fondo Diego Prospero, Archivio Storico del Progetto Grafico, Aiap, arricchito di manifesti e stampati e pubblicazioni di graphic design. Si tratta di una preziosa testimonianza del clima culturale che si poteva respirare in quegli anni nel ristorante el Prosper.
La vocazione di Diego Prospero al collezionismo di manifesti d'arte è in linea, nel progetto di ristrutturazione del ristorante, con la ricerca portata avanti in quegli anni da Coppola lavorando al concetto di manifesto come veicolo di comunicazione per le aziende.
Coppola progetterà infatti (fine anni '60) i primi manifesti pubblicitari del ristorante realizzati su PVC oro, impiegando l'immagine della mela come testimone della tentazione culinaria di el Prosper.

Coppola - con una intuizione unica per quei tempi - nel progettare il restyling di el Prosper interviene in maniera totalizzante articolando architettura, progettazione grafica, design del prodotto e art direction. Poetica della fusione che andrà poi a confluire nel decalogo dell'Exibition design.
Un progetto a 360° dove l'architettura ottocentesca del locale viene lasciata intatta negli archi, nelle colonne, nelle porzioni dell'antica muratura coesistendo con un nuovo rigore funzionale nel coniugare lo spirito dell'osteria tipica con l'identità di un locale moderno.
Il logo dp ricorrerà così sulle posate, sui piatti, sulla porta d'ingresso del ristorante, sulla vetrina frigorifero e addirittura nella forma dell'oblò interno.

Diego Prospero (1922-2000)

Serie manifesti el Prosper, 1970
"evvivalaprimavera!" (copy: Lucia Vecchia)

Serie manifesti el Prosper, 1970
"Il '70 è stato un anno da leccarsi i baffi. Colombo in salsa agra, divorzio ai ferri (corti), medioriente flambé… del decretone, poi hanno richiesto addirittura il bis! Un pò indigesto? Beh, vieni a rifarti la bocca per tutto il 1971 qui da noi, all’hostaria del pomo della concordia!" (copy: Lucia Vecchia)

Serie manifesti el Prosper, 1973
"Lasciamoci alle spalle le mele meccaniche, chiudiamo la bocca alle mele polemiche, diamo un taglio alle mele del '73 e ceniamo col Prospero aspettando il '74." (copy: Lucia Vecchia)
Altri manifesti: Archivio Storico del Progetto Grafico / Fondo Diego Prospero, Aiap
etichette di design
L'incontro con Luigi Veronelli (1926-2004), agli inizi degli Anni '70 portò Silvio Coppola a intraprendere con l'amico quel fantastico percorso al design di etichette per vini di grande qualità. Una rivoluzione grafica e di segno che ha saputo durare nel tempo e fare scuola, ancora oggi testimone di grande genialità e innovazione.

Luigi Veronelli (1926-2004)
«L’etichetta del Tignanello fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971.
Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola: era il nome giusto per quel lavoro».
Marchesi Antinori, Tignanello. sito web aziendale
«L'eccellente qualità e la creatività del Made in Italy si riflettono nelle etichette dei vini e, in alcuni casi, anche nelle bottiglie. La scelta si basa sul geniale designer Silvio Coppola, che crea linee grafiche corsive e flessuose sulle etichette storiche dell'azienda».
Ceretto, Designer del vino, sito web aziendale
Photo credits: Archivio Silvio Coppola, Fondazione Ragghianti

Nella foto: etichette per vini Antinori e Ceretto (1974 e seguenti)
⚠ Si segnala che materiale sia in originale che in fotocopia relativo alla realizzazione di etichette di vini per brand differenti - Marchesi Antinori, Ceretto, Felluga, Ronco di Mompiano e altri - è conservato nell'Archivio Silvio Coppola, Fondazione Ragghianti
Archivio Silvio Coppola, logobook
⚠ Si segnala che materiale sia in originale che in fotocopia relativo a schizzi, disegni, bozze per la realizzazione di studi di lettering e logotipi per diverse aziende è conservato nell'Archivio Silvio Coppola, Fondazione Ragghianti
i marchi di fabbrica
Tra gli anni '60 e '80 Coppola realizza loghi per varie aziende, tra cui: cotonificio Lamperti, Tarlisio mobili, Ascoli bottoni, lanificio Rivetti, azienda illuminotecnica Tigamma, Tessitura di Giussano, Tessitura Mompiano, tappeti Toluian, Industria Petrolifera Sacca, Parmaovo e quello della Fondazione Ragghianti. In archivio ci sono testimonianze del restyling del logo Parmalat in vari settori commerciali del brand.
«Il marchio è il primo impatto visivo che il pubblico ha con l’azienda e costituisce l’abbreviazione memorizzante o del nome di essa o della sua attività produttiva. È in definitiva un linguaggio per simboli convenzionali tra l’azienda e il suo pubblico».
Silvio Coppola, Ottagono (n.30, 1973)
GLI ANNUNCI PUBBLICITARI
In un periodo - siamo agli inizi degli anni '60 - in cui le agenzie di pubblicità erano in Italia qualcosa ancora in divenire e la parola advertising era sconosciuta ai più, le aziende importanti - come era avvenuto per i manifesti - si rivolgevano al "grafico" per le loro pagine pubblicitarie.
La pubblicità viene così interpretata dai progettisti - per la creatività dei layout elaborati - attraverso una fusione tra arte e graphic design: annunci perlopiù in bianco e nero, per quotidiani o riviste di settore, destinati soprattutto a un pubblico specialistico - oggi si direbbe a un target b2b.
Il messaggio pubblicitario, Ottagono (n.30,1973)
Una comunicazione pubblicitaria, quella di Coppola, molto strutturata nella sua connotazione grafica e nel suo format visivo, che nasce con l'intenzione di sollecitare, in primo luogo, un fatto mentale, emotivo - l'esecuzione che diventa segno grafico totalizzante - svincolata dal marketing (ancora ai primordi) ma sempre "evocativa" del messaggio che era chiamata a veicolare.
Fonti consultate per questa sezione:
① Archivio Silvio Coppola, Biografia, Fondazione Ragghianti [pdf]
② Archivio Storico del Progetto Grafico / Fondo Silvio Coppola, Aiap
③ Archivio Storico del Progetto Grafico /Fondo Diego Prospero, Aiap
④ Maria Luisa Ghianda, Silvio Coppola e la corporate identity, doppiozero.com, 2016
⑤ La collana Franchi Narratori - Feltrinelli 1970-1983, a cura di Flavia Vadrucci, Oblique Studio, 2010
⑥ Silvio Coppola un'eredità smarrita - Collana DesignVerso, Scuola del Design, Politecnico di Milano, 2023