Nella foto del banner: École Supérieure Pédagogique a Lubumbashi
tracce di architettura
L’attività di architetto è quella meno nota di Silvio Coppola ed anche la meno documentata.
Esempio del suo metodo “totale” di affrontare i temi della progettazione a tutte le scale è il complesso dell’École Supérieure Pédagogique a Lubumbashi - Repubblica Popolare del Congo - ancora oggi perfettamente funzionante.
Progettato e realizzato nei primi anni settanta, il complesso scolastico è espressione compiuta di tutte le istanze innovative in materia di edilizia scolastica che hanno pervaso l’Europa – Italia compresa – a partire dalla seconda metà degli anni sessanta. Riconoscibilità, immagine, qualità, comfort, sostenibilità sono, allora come oggi, le qualità distintive degli edifici per l’educazione.
ESP Lubumbashi, planimetria della zona, google maps, isplub.com
Riconoscibilità/segno urbano
Raccolto in una ampia curva stradale il campus ESP si distingue nel tessuto urbano per l’ampiezza dei vuoti ed i lunghi segni netti dei tre edifici principali disposti diagonalmente secondo l’efficace orientamento Nord/Est-Sud/Ovest dei fronti principali.
A Nord, l’edificio principale della didattica forma con il corpo di fabbrica dell’auditorium un raccolto parterre ①. A Sud due distinti padiglioni per alloggi e servizi chiudono la composizione ②.
Un ampio percorso alberato collega i due episodi disciplinando le attrezzature sportive outdoor, campo di calcio e piastra basket.
architettura/immagine
Sospesi su pilotis, i due piani di vita degli edifici sono ritmati dai chiari-scuri delle logge e dei percorsi coperti sottolineando l’elegante sviluppo longitudinale dei corpi di fabbrica.
Per parapetti, frangisole, porzioni di pareti esterne, Coppola utilizza materiali “poveri” d’uso industriale. Lamiere stirate, lame verticali, mattoni forati, oltre a garantire comfort ambientale ove utilizzati, conferiscono leggerezza all’immagine degli edifici.
Indubbiamente ricercati sono alcuni particolari come il dettaglio dei corrimani dei parapetti dei percorsi e delle scale esterne o l’utilizzo di un ampio schermo in lamiera stirata per uniformare le forature irregolari dell’auditorium.
modularità/flessibilità
Impostati su uno schema modulare e realizzati con struttura a travi e pilastri in c.a., gli edifici hanno garantito da un lato semplicità esecutiva e dall’altro la necessaria flessibilità degli spazi interni in funzione, nel tempo, di eventuali differenti necessità didattiche e/o d’uso.
Ambienti interni/spazialità e dettagli
Numerosi scatti fotografici attuali (vedi google search) testimoniano la grande qualità degli ambienti interni per generosità degli spazi, efficace controllo dell’illuminazione naturale e, non ultima, la particolare attenzione all’arredamento.
Gli elementi di arredo furono infatti specificamente disegnati. Alcuni di essi, come sedie e banchi, sono tuttora utilizzati. Gli schizzi originali dei banchi scolastici sono presenti nei fascicoli conservati presso la Fondazione Ragghianti (Archivio Silvio Coppola).
A riprova dei caratteri innovativi dei progetti di Silvio Coppola per gli spazi didattici si richiama infine il modello di aula flessibile ideata per la Città Universitaria di Mbandaka (mai realizzata) conservato presso l’archivio Sacchi.
Photo credits: MIL Archivio Giovanni Sacchi, Fondo Silvio Coppola
Fonte delle foto: se non diversamente indicato, sono tratte da google search, dai siti che le hanno rese disponibili
Testi di Giovanna Ruggieri, architetto, Milano, 2024
Laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1976, negli anni della formazione Giovanna Ruggieri ha potuto frequentare con grande ammirazione lo Studio Coppola di via Conservatorio. Inizia l’attività professionale a Bologna nel 1979 sviluppandola sia in campo progettuale, architettonico ed urbanistico, che nell’ambito della ricerca (collaborazione ERVET). Nel 2005 ritorna a Milano trasferendovi il proprio studio. La progettazione architettonica è prevalentemente indirizzata alla committenza pubblica ed in particolare all’edilizia scolastica, socio-sanitaria e museale. Le opere realizzate sono il risultato di esiti favorevoli in concorsi e/o gare di progettazione ottenuti coordinando un gruppo di lavoro interdisciplinare.
È del 1989 il primo complesso scolastico realizzato, il Liceo Copernico in Bologna (con Arch. Tugnoli e Ing. Gaggioli). Seguono in questo campo numerosi lavori a tutti i livelli scolastici; dall’infanzia a Monselice (PD), Lecco, Fidenza (PR), Buscate (MI); alla scuola primaria a Gonzaga (MN), Lavis (TN), Livigno (SO); alla scuola secondaria di primo grado a Morciano di Romagna (RN), Trezzano Rosa (MI); con particolare attenzione ai plessi integrati Valgreghentino (LC), San Lazzaro di Savena (BO).