Nella foto del banner: tavolo e sedia disegnati per il ristorante "el Prosper", Milano 1966, entrati successivamente in produzione Bernini

passione per il design

Contrario ad ogni improvvisazione, "al gesto informale" in tutte le sue realizzazioni, per quanto ha riguardato il design, Silvio Coppola ha dedicato particolare attenzione all'uso dei materiali, di cui riscoprì intenzionalmente il significato autentico, con una sensibilità artigianale.

Anche se alcune delle sue realizzazioni - la sedia Gru, certi di disegni su stoffe - mantengono la freschezza del "gesto", si propongono "o come lucida operazione critica, alternativa, su tutto un processo involutivo [...] o come operazione estetica, libera, sull'impianto linea-colore (come nella serie di tende disegnate per Tessitura di Mompiano)".

«La sua straordinaria passione per il design mi dava letteralmente il capogiro».

Brian Kane parlando di Silvio Coppola sul sito della Herman Miller

Sedia Gru in tubo d'acciaio per comunità, Bernini, prototipo, 1969

«L'assunto di partenza - scriverà Silvio Coppola presentando il progetto - deriva dall'ideologia generale del design: semplificare al massimo la tecnologia e la progettazione per ottenere un prezzo molto accessibile.»

cronistoria di un designer

Nei primi anni '60 Silvio Coppola progetta una serie di mobili per Bernini, una delle prime aziende italiane a intraprendere la strada del mobile moderno. Si tratta di tavoli, credenze e altri tipi di contenitori che propongono una rilettura in termini contemporanei di modelli storici. Sempre per Bernini progetta la sedia Gru (1969) e lo scaffale Tana (1969) che rimarranno prototipi.

Credenza in noce, Bernini, 1960

Nel 1972 collabora con Alessi nell’ambito del Programma 7 (coinvolgendo il gruppo ED), con l’obiettivo di realizzare una collezione di oggetti di alta qualità formale. A Coppola in particolare si deve la paternità del vassoio Tiffany, progettato nel 1972 e prodotto dal 1974 al 1997 (diecimila pezzi annui), e poi rimesso in produzione dal 2008 su suggerimento del MoMA.

«Nei cestini e nei vassoi Coppola abbinava una serrata analisi grafica, corredata da minuziose note manoscritte, con un innovativo impegno tecnologico di ricerca. Il suo lavoro era orientato alla scoperta di modi del tutto nuovi per traforare e modellare il foglio, il filo e la rete di acciaio.»

(A. Alessi, La fabbrica dei sogni Alessi dal 1921, Electa, 1999)

Vassoio Tiffany, Alessi, 1974

Cestino Square, Alessi, 1977-1995. Oltre ai vassoi Tiffany e Square, Coppola progetta per Alessi (Programma 7) i cestini Grillo, Doppiogrillo, e Lobo.

Studi preparatori per Tessitura di Mompiano, 1970

Sempre nel 1972, di nuovo con il gruppo ED, Silvio Coppola è coinvolto nella progettazione di tende, copriletti e altri elementi di arredo tessile realizzati dalla Tessitura Mompiano di Brescia.

 

«La caratteristica fondamentale della serie Mompiano è l’applicazione assidua della logica del graphic design applicata al tessuto per la casa.»

(Tessuti e visual design, Ottagono n.26, 1972)

Nel 1972 Mobel Italia mette in produzione la chaise longue Valequattro e la poltroncina chiudibile Londra.

Poltroncina chiudibile Londra, Mobel Italia, 1972

In quell'anno progetta per Montina il tavolo da pranzo di forma esagonale in frassino, con le relative sedie, e il tavolino da salotto in noce. Il tutto verrà prodotto l’anno successivo (1973).

Sedia e tavolo esagonale in frassino, Montina, 1972

Nel 1975 progetta la lampada da soffitto Quinta (Artemide, 1979), insignita del Premio Edison quello stesso anno e segnalata all’XI Premio Compasso d’oro e la lampada da tavolo Don (Tronconi, 1975) 

Lampada da tavolo Don, Tronconi, 1975

Lampada da soffitto Quinta, Artemide, 1975

È tra il 1973 e il 1978 che Silvio Coppola si cimenta nel disegnare maniglie per porte per Forges e Valli&Colombo; per quanto ci è dato sapere, rimaste a livello di prototipo e mai messe in produzione. 

 

⚠ A tale proposito si segnala la presenza nell'Archivio Silvio Coppola, Fondazione Ragghianti, di materiale sia in originale che in fotocopia,. La documentazione compresa tra il 1973 e il 1978 contiene schizzi, disegni e negativi fotografici.

Nel frattempo progetta anche per Cassina, tra cui un mobile contenitore multiuso formato da rettangoli e cubi, collegabili tra loro mediante speciali cerniere verticali che consentono la rotazione dei singoli contenitori dotati di ruote sferiche non in vista, autoregolabili in funzione del carico. 

 

⚠ A tale proposito si segnala la presenza nell'Archivio Silvio Coppola, Fondazione Ragghianti, di un carteggio con Francesco Binfarè (Cassina) per la realizzazione di un nuovo divano, assieme a disegni, appunti, fotografie e quant'altro dei mobili progettati per Cassina.

le sedie e i tavoli

Particolare attenzione Silvio Coppola l'ha dedicata alla progettazione di sedie da pranzo (tra gli anni '60 e '70), ispirandosi alla tradizione ebanistica lombarda (legno di noce, cura dei dettagli e perfezione esecutiva), cui egli aggiunge di proprio una speciale predilezione per il contrasto dei materiali e per la struttura formale.

Ha disegnato per Bernini e Montina, sedie che, assieme ad alcuni tavoli, sono oggi molto ricercati dai collezionisti e fanno bella mostra di sé nelle più prestigiose aste di design nazionali e internazionali.

La Sedia da pranzo modello 620 (Bernini, 1964), realizzata in legno di noce e rivestita in pelle nera, esemplifica l'abilità di Coppola nel fondere forma e funzione nel sapiente contrasto dei materiali.

Sedie da pranzo modello 330, cuoio e noce, con imbottitura in espanso e seduta e schienali rivestiti in pelle, Bernini, (inizi '60)

Un esempio di raffinato design e artigianato italiano in questa sedia da pranzo in frassino e pelle, Montina (inizi '70)

Sedie da pranzo in legno di pino tinto, caratterizzate da "un design costruttivista", Montina (inizi '70)

Tavolo allungabile in noce, Bernini (metà '60)

Tavolo da pranzo in noce, laminato e acciaio, Bernini (metà '60). Di notevole ingegno è il meccanismo che permette alla parte centrale del tavolo di alzarsi, dotata di un vassoio mobile in acciaio

Tavolo da pranzo in noce, Bernini (1964)

Tavolo da pranzo quadrato in frassino, con vassoio centrale in acciaio, Montina (inizi '70)

Sedia e tavolo esagonale in frassino, Montina (1973)

Tavolino da salotto in noce, Montina (1973)

Piace segnalare per l'idea innovativa il progetto per il salvadanaio "Cassafurba" (inizi anni '80) - disegnato da Silvio Coppola per la Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia (ora Credem) - prodotto dalla banca e utilizzato come gadget all'interno di un piano di comunicazione e marketing per l'educazione al risparmio rivolto ai ragazzi.

Fonti consultate per questa sezione:

① Le fotografie degli oggetti - se non diversamente indicato - sono google search, scaricate da siti che le hanno rese disponibili.

 Vittorio Fagone e Lara-Vinca Masini, Progetto/Struttura - Metodologia del Design, 1975

③ Archivio Silvio Coppola, Biografia, Fondazione Ragghianti [pdf]

Silvio Coppola un'eredità smarrita, Collana DesignVerso, Scuola del Design, Politecnico di Milano, 2023 [pdf]

sketches di progetto

GRU
sedia per comunità in tubo di acciaio
progettazione (1969)
studi e prototipi Bernini (1969/70)

«L'assunto di partenza deriva dalla ideologia generale del design: semplificare al massimo la tecnologia e la progettazione per ottenere un prezzo molto accessibile.
Un'altra considerazione: il corpo umano è essenzialmente asimmetrico, sia in piedi, sia seduto. L'uomo non deve essere considerato un oggetto fermo, ma al contrario in continuo movimento, anche quando è seduto. Le due ipotesi espresse hanno dato luogo a questa sedia, ottenuta col minimo di tubo e sfruttando al massimo le possibilità fisico-meccaniche del materiale.» [S.C.]

REGGILIBRO-REGGIDISCO
progettazione (1969)
produzione Tigamma (1970)

«Il pezzo è nato dal concetto di usare le tecniche più semplici l'ABS in lastra (semilavorato) oppure il polistirolo in lastra piegato a caldo. I prototipi sono stati invece prodotti in lamiera di ferro perché la ditta che poi ha prodotto i modelli non era attrezzata per quelle lavorazioni. La modulazione e la struttura assunte nella progettazione sono chiaramente leggibili nei pezzi.» [S.C.]

ASTERIA
lampada
progettazione (1969)
produzione Tigamma (1970)

«Nasce come lampada da tavolo di lavoro.
L'ipotesi di progetto era una sorgente a luce diretta ed in parte a luce diffusa. La forma come assunto è derivata da una forma primaria (il cerchio nel quadrato). I materiali e le tecniche sono quelli comunemente usati per la fabbricazione di lampade.» [S.C.]

TANA
scaffale
progettazione (1969)
prototipo Bernini (1970/71)

«Riducendo al massimo l'idea primaria di scaffalatura modulare e componibile e riprendendo la volontà di riferirsi direttamente ai materiali semilavorati (laminato plastico, compensato curvato, ABS in lastra, alluminio in lastra) - per semplicità tecnica ed economia di impianti, si è scandito il problema progettuale nelle sue componenti più essenziali. La linea continua di legamento dei moduli è la risultante di progettazione dello scaffale.» [S.C.]

TAVOLINO BASSO IN NOCE
progettazione (1972)
produzione Montina (1973)

«Il piano è il risultato di considerazioni tecniche sul noce massiccio, che come tutti i legni in massello si muove nel tempo. Il pezzo è un prodotto prettamente artigiano, con esaltazione delle macchine più semplici. Montaggio, assemblaggio e finitura sono fatte a mano.» [S.C.]

LONDRA
poltroncina chiudibile
progettazione (1972)
produzione Mobel Italia (1973)

«Il tema della progettazione era una poltroncina comoda per molti usi: per esterno e/o interno giovane, pieghevole, molto semplice e con un prezzo accessibile.» [S.C.]


VALEQUATTRO

chaise-longue smontabile
progettazione (1973)
produzione Mobel Italia (1974)

«Poltrona a sdraio con quattro differenti possibilità di uso montando gli stessi pezzi che compongono la poltrona in modo differente. Le variazioni di assetto dello sdraiarsi vanno dall'orizzontale fino al seduto. Segue la stessa ideologia della poltroncina "Londra" e la tecnica è la medesima.» [S.C.]

MEZZALUNA DON
lampada da tavolo
progettazione (1974)
produzione Tronconi (1975)

«Il problema della direzionabilità e della regolabilità del flusso luminoso ha dato origine alla forma conseguita. Il peso posto a cavallo della forma serve a bilanciare la lampada fino a farla restare in stasi orizzontale. Il modello doveva essere prodotto in tre dimensioni (da terra, da tavolo, da notte).» [S.C.]

CESTINO IN FILO D'ACCIAIO
progettazione (1974)
produzione Alessi (1975)

«Il cestino è nato dalla lettura tecnica di una macchina per la lavorazione del filo d'acciaio nello stabilimento Alessi. Il tipo di lavorazione è simile a quello delle reti metalliche ad intreccio ortogonale. Si ottiene così un semilavorato che poi viene tagliato ad ogni unità e rifinito su dime con le saldature delle quattro apofisi di convergenza dei fili.» [S.C.]

STUDI PER COPRILETTI E TENDE
progettazione (1973/74/75)
produzione Zucchi (1975)
produzione Tessitura di Mompiano (1974)

«Schizzi preparatori alla progettazione di una collezione di copriletti in ciniglia e stampati (Zucchi) e di tende (Tessitura di Mompiano), nati dallo studio di strutture geometriche-organiche. In entrambi i casi appare per sommi capi la linea matrice della ricerca strutturale e progettuale chiaramente espressa dal disegno di ciascun modello.» [S.C.]

Le immagini inserite in "Sketches di progetto" sono scannerizzate dal catalogo Progetto/Struttura - Metodologia del Design, edito in occasione della mostra al Museo Progressivo d'Arte Contemporanea Città di Livorno, Fortezza Nuova, 1975.